Potrà finalmente avere il farmaco salvavita prodotto negli Usa il piccolo Nicolò, bimbo opriginario di Taviano che, a causa della sua malattia rara, vive ormai al Policlinico Gemelli, dove ha subìto più di venti interventi. La mobilitazione delle istituzioni a tutti i livelli ha sbloccato l'impasse, facendo in modo che il raro farmaco possa finalmente arrivare in Italia dagli Usa, in attesa che siano risolte le difficoltà produttive.
Il medico
In merito alla vicenda, che si è conclusa positivamente per il piccolo paziente, il professor Gianpiero Tamburrini, direttore dell'UOC Neurochirurgia Infantile della Fondazione Policlinico Gemelli, precisa quelli che sono stati i passaggi intermedi affinché si ottenessero i farmaci per il piccolo Nicolò.
«Il ruolo mio e dei miei collaboratori nella vicenda - si legge in una nota - è stato esclusivamente di sostegno delle necessità di cura del bambino e di coordinamento nei contatti fra Azienda produttrice del farmaco e Istituzioni. L’Azienda produttrice, Kedrion, è stata al nostro fianco lungo tutto il percorso, adoperandosi per trovare la soluzione, pur nella oggettiva difficoltà del momento».
La mobilitazione
«La mobilitazione che c’è stata per il piccolo Nicolò da parte di tutte le Istituzioni è stata straordinaria, a partire dal Ministero della Salute, dalla Presidenza della Camera dei Deputati, dalla Presidenza del Senato della Repubblica, dagli Uffici Consolari italiani negli Stati Uniti ed in Canada, alla Presidenza della Regione Puglia.
Colgo l’occasione, non avendo avuto ancora la possibilità di farlo personalmente, per rassicurare anche il Dr. Adamo della Associazione "Volontari per l'Oncoematologia Pediatrica" che la loro importante voce è stata tutt'altro che inascoltata; ciò è avvenuto a ogni livello istituzionale con impegno e partecipazione per aiutare tutti insieme il piccolo Nicolò».