Domani Vicenza-Taranto, serve l’impresa. Mister Capuano: «Io ci credo»

Domani alle 21 jonici in campo a Vicenza per il ritorno del primo turno nazionale playoff Si parte dall’1-0 per i veneti. Il tecnico: «La mia squadra stupisce da mesi, daremo tutto»

Domani Vicenza-Taranto, serve l’impresa. Mister Capuano: «Io ci credo»
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Venerdì 17 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:31

TARANTO «Impresa ardua, ma non impossibile»: lo afferma senza giri di parole Capuano nel presentare la sfida che, domani sera (ore 21), attende il suo Taranto sul campo del Vicenza. Si ripartirà dall’1-0 a favore dei biancorossi che, oltre a poter contare su due risultati per passare il turno, hanno anche il bonus di un ko di misura che consentirebbe loro, ugualmente, di fare festa. «Il mio Taranto stupisce da mesi – ribadisce il tecnico – e se non avessimo la convinzione di farlo ancora, tanto vale restarcene a casa oppure prenotare già le vacanze estive. È vero, serve un’impresa, ma io ci credo: lo dobbiamo al nostro meraviglioso popolo». E in città cresce, spasmodica, l’attesa: quanto accaduto ieri, nel dettaglio, va oltre ogni più rosea aspettativa. È bastata mezz’ora per polverizzare i 1.200 tagliandi messi a disposizione dal Vicenza per il settore ospiti del Menti: «Questa città è bella, solare, calorosa e ha fame di calcio: purtroppo, negli anni, è stata martoriata e anche offesa. Ma un entusiasmo del genere non lo si viveva da almeno 20 anni: martedì sera ho avuto i brividi, si respirava un’aria da Champions League».

Capuano preannuncia qualche cambiamento, probabilmente anche tattico, soprattutto in termini di interpreti. Nel dettaglio, in campo soltanto chi sta meglio perché, in una partita secca, non è consentito né sperimentare, né far leva su calciatori che pur di spessore, non offrono le giuste garanzie dal punto di vista tecnico. Capuano non esclude un leitmotiv di continuità rispetto all’ultima mezz’ora del match d’andata quando, con il 4-2-3-1, il suo Taranto ha messo alle strette la formazione di Vecchi: «È una possibilità anche dal 1’, assolutamente sì. Ma non potrebbe essere altrimenti. Dobbiamo recuperare un gol e segnarne almeno due per superare il turno: qualche rischio bisognerà correrlo, anche se sarà pure fondamentale evitare che siano loro a sbloccarla perché, in quel caso, il contraccolpo psicologico potrebbe essere, purtroppo, determinante.

Ma il Taranto col 4-2-3-1 mi è piaciuto molto e non è un’opzione che escludo, anzi. Di certo, però, va premiata la strategia che, in questo campionato, ci ha permesso di arrivare al secondo posto: la classifica finale non è reale, ricordiamolo sempre. Non avremmo neppure dovuto giocarla questa partita».

Capuano dribbla ogni domanda relativa al suo futuro («Potrei essere l’allenatore per altri cento anni oppure no»), ma ripercorre con orgoglio quelli che sono stati i due anni al timone del Taranto: «Io non ho vinto, ho stravinto. Quando sono arrivato, del Taranto non importava a nessuno. Si è ricreato un forte senso d’appartenenza, di questi colori si parla nelle piazze, nelle attività commerciali e anche tra i bambini che ti chiedono foto e autografi. La vittoria più bella è questa». E ringrazia anche il presidente Giove «perché è stato lui a darmi fiducia e a concedermi la grande opportunità di lavorare nuovamente in un posto straordinario». Infine, il consiglio, al di là che nella prossima stagione sia lui oppure no l’allenatore del Taranto: «Quest’anno non deve assolutamente finire nel dimenticatoio, sarebbe un’offesa al lavoro certosino svolto da tutti quanti noi. Non esiste che una città del genere manchi dalla B da 31 anni e non abbia mai visto la A. Purtroppo, però, la realtà è questa: forse, qualcuno, dai vertici all’umile lavoratore, dovrebbe domandarsi il perché. Nulla è casuale». Appuntamento, quindi, a domani sera: il Taranto si gioca un sogno, il presente e anche il futuro in 90 minuti.

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