Ossicodone, è allarme a Roma: ricette rubate a dodici medici per l'antidolorifico killer

Smantellata una rete gestita da una donna: prescrizioni usate per lo spaccio

Ossicodone, è allarme a Roma: ricette rubate a dodici medici per l'antidolorifico killer
Ossicodone, è allarme a Roma: ricette rubate a dodici medici per l'antidolorifico killer
di Camilla Mozzetti
4 Minuti di Lettura
Martedì 26 Marzo 2024, 23:48 - Ultimo aggiornamento: 23:51

Oppioidi e sedativi ipnotici, richiesti in farmacia da finti pazienti con ricette rubate a medici ignari o modificate con le più banali tecniche di “Photoshop” e programmi similari, fino alle operazioni vere e proprie, come quella dei carabinieri, che di recente hanno svelato un giro di “spaccio” da quasi 12 mila pasticche di “Delpagos”, un antidolorifico a base di ossicodone. La sostanza negli Stati Uniti ha fatto centinaia di morti e anche se in termini di assunzioni, lo scenario romano è al momento lontano da quel trend, di certo nella Capitale si muove un mercato illegale di oppioidi e analgesici a base di ossicodone con “liste” di medicinali attenzionati alle forze dell’ordine perché eccessivamente richiesti e un elenco di medici a cui le prescrizioni, si è accertato, sono state rubate e/o modificate. 

Roma, uomo accoltellato sulla banchina della metro Spagna: ipotesi lite tra borseggiatori

Il caso

L’ultimo, in ordine di tempo, è stato un italiano di 21 anni che si è presentata nella farmacia di largo Cervinia alla Balduina chiedendo dello “Oxycontin”.

Il farmacista vedendo il giovane si è insospettito così ha allertato le forze dell’ordine ed è uscita fuori la sorpresa: la ricetta era stata modificata e sottratta indebitamente a un medico in pensione già da tempo che, naturalmente non aveva quel giovane come mutuato. Il ragazzo, si è scoperto, aveva provato qualche mese fa ad acquistare altro ossicodone in un’altra farmacia, all’epoca ad Aprilia. Nell’ultimo caso gli agenti di polizia di Monte mario hanno sequestrato la ricetta e denunciato il ragazzo in stato di libertà per falsità materiale commessa dal privato. Il metodo usato? Sempre lo stesso. 

Le "liste"

E non è un caso isolato al punto che farmacisti, polizia e carabinieri hanno recentemente discusso una questione che lega da una parte un elenco di cinque farmaci oppioidi e dall’altra una dozzina di medici a cui le ricette sono state rubate o manomesse. Si chiede di fare attenzione a chi entra e chiede uno dei farmaci che a breve elencheremo e si richiede altresì di verificare che le prescrizioni non siano firmate da uno dei medici in elenco a cui le ricette possono essere state rubate e modificate. Nel dettaglio la “lista” dei farmaci annovera l’“Oxycontin” (ossicodone puro), lo “Zolpidem” (un sedativo ipnotico usato per combattere l’insonnia), il classico “Rivotril”, il “Depalgos” (altro oppioide a base di ossicodone e paracetamolo) e il “Contramal” (un analgesico oppioide). A quest’elenco si affianca un altro un po’ più corposo di professionisti a cui, come hanno dimostrato le recenti attività, sono scomparsi ricettari oppure le prescrizioni sono state modificate. «Un fenomeno purtroppo sempre esistito, quello dei furti dei ricettari - commenta Antonio Magi, presidente dell’ordine dei medici di Roma - ma di certo molto più allarmante se in mezzo ci sono farmaci il cui principio attivo è l’ossicodone per gli effetti che l’assunzione può avere». 

L'inchiesta

Non molto tempo fa grazie alle indicazioni dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castel Gandolfo, la polizia nazionale spagnola in collaborazione con il servizio di cooperazione internazionale di polizia del ministero dell’Interno, è stata arrestata a Barcellona una 40enne, N. A., di Albano Laziale con l’accusa di truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falso, ricettazione, detenzione, spaccio ed agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti. La donna aveva messo su un giro di spaccio di ossicodone che superava le 11 mila pasticche di “Delpagos”. Nel metodo era riuscita a procurarsi delle ricette, da ricettari di dodici medici di base e di pronto soccorso della provincia di Roma, e poi una volta manomesse aveva formato 89 false prescrizioni dell’oppioide per un totale di 425 confezioni. Le pasticche venivano poi “spacciate” mentre, si legge ancora nei capi d’imputazione, aveva indotto in errore la Regione Lazio nell’erogare i rimborsi relativi per quasi 6 mila euro procurando a 15 farmacie della provincia un «ingiusto profitto consistito nell’ottenere rimborsi per le forniture di “Delpagos” in questione, con conseguente danno per la Regione Lazio». Come si è arrivati a lei? Grazie all’attenzione anche di una farmacista che trovandosi di fronte una delle tante ricette modificate ha ricollegato il nome del medico a quello di un professionista attenzionato dalla Federfarma Roma poiché era stata sporta una denuncia alla stazione dei carabinieri di Campo di Mare qualche tempo prima per il timbro “scomparso”. I militari nel corso delle perquisizioni hanno sequestrato timbri, ricettari, altri farmaci oppiacei, marijuana ed eroina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA