Ilary Blasi, "Che stupida": l'invito a cena a Totti, la tata licenziata e i 300 euro per la app di casa. Tutte le rivelazioni

Pubblicato da Mondadori, il memoir aggiunge poco al documentario Unica, con cui la showgirl ha raccontato la sua "verità" su Netflix. In sedici capitoli la vita di coppia prima e dopo il tradimento di Francesco Totti, la smentita sui suoi presunti amanti e il tentativo (distopico) di riconciliazione con l'ex marito

Ilary Blasi, "Che stupida": l'invito a cena a Totti, la tata licenziata e i 300 euro per la app di casa. Tutte le rivelazioni
Ilary Blasi, "Che stupida": l'invito a cena a Totti, la tata licenziata e i 300 euro per la app di casa. Tutte le rivelazioni
di Ilaria Ravarino
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 31 Gennaio 2024, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 15:09

Sedici capitoli. Il primo, distopico, in cui Ilary Blasi immagina come sarebbero dovute andare in teoria le cose fra lei e Francesco: la confessione pacata del tradimento con Noemi («Mi sono innamorato di un'altra»), la discussione sui figli («Ciò che conta è proteggerli da quel che succederà»), la decisione di restare amici nonostante tutto. Ma, appunto, è tutta finzione: «Credevo che l'avremmo fatto con rispetto, con amore. E invece».

Ilary e l'invito a cena a Totti

Nell'ultimo capitolo, altrettanto distopico, dopo aver «asfaltato» (per dirla con parole sue) nelle precedenti 216 pagine l'ex marito, Blasi lo invita a cena: «Scolo gli spaghetti, chiamo i nostri figli e tutti insieme ti aspettiamo per cena. Verrai?”. Al momento, va da sé, nessuna risposta ufficiale.

Si apre e si chiude nella fantascienza, insomma, il memoir di Ilary Blasi Che stupida, 217 pagine – pubblicate da Mondadori – in cui la showgirl ex «ragazza del popolo» ripercorre gli alti e bassi della relazione con «il principe del calcio». Rivelazioni, per chi ha visto il documentario Netflix Unica, pochine.

Poche rivelazioni

La storia l'avevamo già sentita: il Totti «distante e freddo», le voci del tradimento, la difesa del marto a Verissimo, l'investigatore privato, il pedinamento con cui coglie sul fatto il marito fedifrago, i dispetti reciproci. «Avrei potuto riempire un album di figurine con le amanti attribuite a mio marito», scrive Ilary. Sui suoi presunti tradimenti, invece, è categorica e fa i nomi: Luca Marinelli non lo conosce, con Antonino Spinalbese e Alessio La Padula non c'è mai stato niente. E Cristiano Iovino? Su di lui, e sul famigerato caffè, solo una riga: «Una fugace chiacchierata con un conoscente comune avvenuta a Milano». Peccato che nel frattempo, tra il documentario e il libro, Iovino abbia dato un'altra versione della storia.

Il ritratto di Totti

Pubblicato mentre i due ex coniugi si affrontano in tribunale, il libro aggiunge qualche dettaglio di colore tratteggiando il ritratto di un Totti «interessato a rimanere in possesso della casa», geloso e psicologicamente violento, ossessionato dal profilo Instagram di lei (la quale assicura, in una delle pagine più ispirate: sul profilo «niente tette o sederi fini a se stessi»).

Un uomo capace di escludere la moglie dalla app di domotica della casa, quella che serve per alzare le tapparelle e accendere le luci, e poi pretendere «300 euro» per ripristinarle il profilo. Uno che arriva persino a licenziare la tata Svitlana, dice Ilary, perché geloso del suo rapporto con lei («Ma io l'ho riassunta su due piedi»). Tata della bambina, consolatrice degli amici di Totti, interpellata per il furto delle scarpe («La tata non ne sapeva niente»), per il blocco della porta della zona benessere («Sa perchè la porta della spa è chiusa?»), è lei che viene indicata da Ilary come persona di riferimento per seguire seduta stante, il 29 dicembre, il marito e Noemi in vacanza ai Caraibi con i figli. «Che amarezza, il solo pensiero di dovermi affidare alla tata». Svitlana, sorta di Alexa della copia Blasi-Totti, vera eroina occulta di questa storia: forse l'unica, a questo punto, che avrebbe il diritto di scrivere un libro.

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